«A quelli che giungono dal mare appare nel lido il Porto di Venere e qui nei colli che ammanta l’ulivo è fama che anche Minerva scordasse per tanta dolcezza Atene sua patria…»
Francesco Petrarca, 1338
Portovenere è un antico e suggestivo borgo marinaro che sorge lungo l’estremità occidentale del Golfo della Spezia, proprio sull’ultimo ramo della Riviera Ligure di Levante.
Il suo nome, così evocativo di bellezza e miti lontani, deriva dal latino Veneris Portus denominazione di un antico tempio dedicato alla dea Venere Ericina che sorgeva sul luogo dove oggi si trova la famosa chiesa di San Pietro.
La dedica a Venere era probabilmente legata al fatto che, secondo il mito, la dea era nata dalla spuma del mare abbondante proprio sotto quel promontorio.
La chiesa di San Pietro, dalla facciata in pietra a fasce bianche e nere tipica del gotico genovese, è eretta tra il V secolo e il XIII secolo sulla roccia del promontorio delle Bocche di Porto Venere.
La chiesa è il “cristiano tempio” citato dal poeta ligure Eugenio Montale in una suggestiva poesia, dedicata proprio a Portovenere e riportata in una lastra di pietra incastonata lungo le vie del paese.
Nell’Ottocento un altro poeta rimane incantato dalla bellezza un po’ aspra e selvaggia del borgo: è l’inglese George Byron che a Portovenere cercava ispirazione per le sue opere letterarie.
Da lui prende il nome la “grotta di Byron”, situata presso lo sperone di roccia sottostante la chiesa di san Pietro e l’antica postazione difensiva del castello Doria.
La leggenda vuole che Byron, noto per essere un poeta libertino e giramondo, si tuffò nelle acque circostanti nuotando per ben 8 km per raggiungere il collega, il poeta Shelley che soggiornava nella vicina Lerici.
Chi raggiunge Portovenere via mare rimane subito colpito dalla schiera di case colorate alte e strette che si affacciano sul molo: si tratta delle case-fortezza genovesi del cosiddetto borgo nuovo costruite l’una strettamente contigua all’altra così da formare un sistema difensivo perfettamente integrato.
Solo poche scalinate strette e voltate, i cosiddetti “capitoli”, si aprono tra le case per consentire la discesa al mare.
Tradizionale e caratteristica è la festa dedicata alla Madonna Bianca celebrata il 17 agosto: per l’occasione il promontorio di Punta San Pietro è illuminato da fiaccole e da migliaia di lumini mentre l’icona della Madonna Bianca viene portata in processione lungo le vie del borgo a ricordo della cessazione dell’epidemia di peste del 1399.
Portovenere è il punto di partenza di sentieri panoramici che consentono di raggiungere le bellissime e famose località del Parco Nazionale delle Cinque Terre.
Tra gli itinerari più suggestivi c’è sicuramente il percorso che dal borgo di Portovenere sale sino a Campiglia per poi condurre a Monesteroli, un luogo unico raggiungibile attraverso una scalinata di oltre millecento gradini a picco sul mare, definita “un vero monumento alla fatica dell’uomo”
Attualmente infatti il piccolo borgo, circondato da mare, boschi e vigneti, è pressochè disabitato, ma un tempo quella scalinata era percorsa quotidianamente da uomini e donne che, in maniera “eroica”, si dedicavano all’agricoltura e alla coltivazione della vite.
“L’uomo ti costruì pietra su pietra, or discendi al mar, non trattenuta da prometei umani incatenati…”