Pienza, la Città ideale: “nata da un pensiero d’amore e da un sogno di bellezza”.
Arroccato sulla cima di un colle, il borgo gode di meravigliosi scorci panoramici sulla campagna toscana, un vero e proprio “paesaggio senza tempo”, protagonista di numerose raffigurazioni artistiche rinascimentali.
Magnifiche raffigurazioni della campagna toscana in cui le persone vengono ritratte in armonia con la natura, sono diventate vere icone rinascimentali influenzando lo sviluppo della filosofia del paesaggio.
La Pienza rinascimentale che noi tutti conosciamo è stata voluta da Papa Pio II, al secolo Enea Silvio Piccolomini, che, divenuto Papa nel 1458, vuole dare un nuovo lustro al borgo natale -in origine chiamato Corsignano-affidandone la ristrutturazione all’architetto Bernardo di Matteo Gambardelli detto il Rossellino, allievo del famoso Leon Battista Alberti, il padre della moderna prospettiva.
Il sapiente riempimento degli spazi al centro del vecchio borgo medievale, le prospettive geometriche, le volumetrie della Cattedrale e di Palazzo Piccolomini, rappresentano una notevole testimonianza del genio architettonico dell’epoca.
La concattedrale di Santa Maria Assunta, il Duomo, offre un delicato equilibrio di forme gotiche e rinascimentali e, al suo interno, il tema mariano molto caro al pontefice è rappresentato dai migliori esponenti della scuola senese del Quattrocento.
Palazzo Piccolomini noto anche come “Pontificio”, è ritenuto opera di Bernardo Rossellino ispirato dall’esempio di Palazzo Rucellai a Firenze, progettato dal maestro Leon Battista Alberti.
A pianta quadrata, in pietra viva lavorata in bugnato, si erge su tre piani.
All’interno del palazzo una piccola corte rettangolare con loggiato e un giardino, realizzato secondo i dettami rinascimentali.
A completare la chiusura della piazza centrale di Pienza troviamo Palazzo Borgia così chiamato perché donato da Papa Pio II al cardinale Rodrigo Borgia, all’epoca suo stretto collaboratore, che, diventato papa con il nome di Alessandro VI, ne fa la propria residenza.
Nasce così quella è oggi nota come l’incarnazione della Città ideale: “nata da un pensiero d’amore e da un sogno di bellezza”, come scrisse Giovanni Pascoli.
Ancora oggi l’antica Corsignano restituisce intatta l’impronta di un Papa, difensore della cristianità e devoto di Maria, la cui storia, narrata per immagini, è visibile a Siena nella Biblioteca Piccolomini, all’interno del Duomo.
Camminando attraverso i graziosi vicoli e le vie di Pienza, si ha la sensazione di trovarsi al centro di un insieme armonioso e proporzionato.
Il borgo rappresenta la prima applicazione della concezione umanistico- rinascimentale dell’urbanistica e occupa una posizione determinante nello sviluppo della concezione della “città ideale” che ha giocato un ruolo significativo nei successivi sviluppi urbani in Italia e non solo.