La nostra #myclahttitude ambassador di oggi è Petra Belliti. Un’italiana che da tantissimi anni trasferisce le nostre bellezze e le nostre bontà in California. A lei abbiamo chiesto di raccontarci un po’come vive un’italiana all’estero e cosa amano gli americani di noi. Curiosi di sapere se lo stereotipo pizza, sole , mandolino esiste ancora?

Buona lettura
Claudia Gatti

– Petra ciao per permettere a tutti di conoscerti un po’ meglio comincio subito con una domanda sulla tua infanzia: Sei nata e cresciuta a Firenze da mamma americana e papà italiano. Com’era la Petra bambina? Raccontaci 

I miei ricordi di bambina iniziano a Torri, una manciata di case coloniche sulle colline di Calenzano…La Calvana.

Una campagna vera, isolata, e allo stesso tempo a soli 20 minuti dalle bellezze della mia amata Firenze. Un’infanzia fatta di raccolte di olive, di more selvatiche in estate, di lunghe avventure tra i campi…ma anche di Barbie con i suoi mille vestiti.  Poi c’era la musica. Mio padre, Carlo, mi ha cresciuta, come spesso racconto, a suon di Dante Alighieri, Opera e musica classica. C’erano Puccini, Mozart, Verdi, e molti altri a riempire le mie giornate. C’erano i vestiti di mia madre trasformati in abiti di scena, c’erano i concerti, i balletti e le recite improvvisate… Per molti anni ho studiato canto, pianoforte, e danza. Ero un soprano, l’orgoglio del babbo… poi, da adolescente, il rock ha fatto ingresso nella mia vita. Il piano é stato sostituito da una chitarra… la Boheme, dal rock/grunge degli anni 90 con Nirvana, Pearl Jam etc… ed e’ cosi che ho iniziato a cantare e suonare in varie piccole bends locali. In poche parole… direi che la musica è stata ed é un punto centrale di tutta la mia vita.

La Petra in uno dei suoi “costumi improvvisati” – Nel giardino delle rose a Torri – Estate 1982

La piccola Petra in posa a Santa Margherita a Torri – Pieve del tredicesimo secolo – casa in cui e’ cresciuta – Estate 1981

La Petra e i fiori – Campagna Toscana – Primavera 1979

– A vent’anni complice una vacanza a Encinitas in California, la tua vita prende una svolta : scegli di trasferirti negli Usa.  Vuoi parlarcene? 

Proprio cosi. Una semplice vacanza che si é trasformata rapidamente in una nuova vita. Una telefonata non facile: mamma, babbo, ho deciso di restare qua. In quel momento lavoravo con mio padre nella nostra azienda di consulenza per il settore del tessile, dove ho iniziato subito dopo la mia laurea in Scienze Politiche / Diritto Internazionale.

Era settembre del 2007. Sapevo che qualcosa nella mia vita doveva cambiare… e armata di passaporto americano, dono ricevuto alla nascita da mia madre, e fortemente attratta dalla pace e serenitá della piccola cittá dove ero approdata, Encinitas (nord di San Diego), ho deciso di iniziare, da sola, l’avventura che mi ha portato ad essere dove sono oggi. Ho ricominciato da zero. Per mantenermi, ho iniziato a lavorare in ristoranti Italiani e giorno dopo giorno ho iniziato a sentire un forte legame verso il settore dell’ospitalitá e verso il mondo del vino italiano. Ho trovato la mia nicchia. Sono iniziati gli studi, i viaggi alla scoperta di cantine meravigliose, e oggi, in quanto Ambasciatrice del Vino Italiano (Vinitaly International) promuovo con fierezza la meravigliosa biodiversitá del nostro Paese.

Foto scattata circa una settimana prima della mia decisione di restare negli US – settembre 2007

Petra con Oceano Pacifico – circa un anno dopo il trasferimento – autunno 2008

– Dopo il tuo trasferimento, ormai da tanti anni sei ambasciatrice delle bellezze e bontà italiane. Gestisci un ristorante italiano, fai eventi e sei una wine expert di vino italiani e tieni anche corsi. Mi farebbe piacere ci parlassi di quanto conta e che tipo di apprezzamento riscontra la tua ‘italianità’ all’estero. 

L’italianitá, soprattutto quando si parla di cibo e vino, e’ molto amata e forse anche un po’ mistificata. In generale, tutti adorano l’Italia e molte delle persone con le quali ho a che fare hanno viaggiato nel nostro Bel Paese almeno una volta, e alcuni addirittura ci vanno tutti gli anni. Essere italiana sicuramente mi ha aiutato molto nel costruire la mia carriera… quel tocco di “autenticitá”, di “made in italy” che aggiunge un senso di legame e vicinanza ad un Paese amato da tutti, e, ovviamente, mi ha sempre dato anche una maggiore credibilitá mentre racconto vini, cibo e territorio.

Petra Turista nella sua citta’ – Firenze – gita in carrozza con babbo Carlo, la piccola Sofia e marito Jeremy (che ha fatto la foto)

– Se dovessi definire con poche parole cioè che gli Americani adorano della nostra bella Italia , quali useresti? 

Cibo. Vino. Arte. Storia. Cultura. Natura e paesaggi. Passione. Semplicitá. Romanticismo. E poi c’è la Pizza, Spaghetti e Mandolino! Si, Questa famosa espressione, é ancora usata soprattutto da coloro che non hanno mai avuto la possibilitá di viaggiare in Italia.  Avendo organizzato tours per Americani in Italia – con focus sull’enogastronomia regionale – ho potuto osservare i nostri ospiti Americani “andare in brodo di giuggiole” difronte a cose che per noi sarebbero completamente normali. Attraverso i loro occhi e le loro reazioni, riscopro ogni volta bellezze dimenticate, o forse non apprezzate abbastanza perché hanno sempre fatto parte della mia vita… e non nego che ció mi porta un certo senso di orgoglio per le mie radici e il mio Paese.

Tuscany Tour – Aprile 2019 – Foto scattata a Tenuta San Guido – Sassicaia – una delle tappe del tour che ho disegnato e organizzato.

– Sai che su Myclah parliamo di bellezze italiane ma soprattutto di Moda Made in italy. Tu che rapporto hai con la moda? Hai un capo o più di uno al quale non rinunceresti mai? 

Sono sempre stata un po’ la mia stilista personale, senza necessariamente seguire le ultime mode. Come tutti, ho avuto varie fasi: dai capelli blu con jeans rotti e magliette… ad uno stile piu’ classico ed elegante, anche necessario per tipo di lavoro che facevo in Italia, ad una Petra che oggi preferisce un look più dolce, diciamo on po’ bohemienne. E si, ho sicuramente una piccola collezione di abiti ai quali, pur sapendo benissimo che non li indosseró mai più, per un motivo o per un altro – chiamiamola nostalgia – non riesco a rinunciare…Direi che la mia ossessione sono le scarpe. Ho ancora qualche paio di scarpe che sono venute con me dall’Italia 14 anni fa. A questo punto penso che le metteró da parte per mia figlia Sofia.

Petra a Firenze, Via Tornabuoni con un bicchiere di Cervaro della Sala – Antinori – da Procacci – Estate 2020

Petra armata di stivale nuovo, cappello e… Vermentino di Sardegna – Febbraio 2021

– Per finire raccontaci dei tuoi programmi per i prossimi mesi: so che hai avviato una partnership con un’altra Italo americana e che hai diverse cose in ponte. 

Ho appena iniziato una nuova collaborazione con Marina Snow e DOCG Imports, una compagnia che si occupa di importazione e distribuzione di vini Italiani in California e che adesso è presente in tutti gli stati a livello di vendita retail/online. Il mio ruolo nella compagnia è quello di “Portfolio Specialist”, e, al momento il focus principale è quello di trovare nuovi produttori per ampliare la nostra selezione. Sono molto felice di questo nuovo progetto, che si affianca perfettamente ad altre cose che sto portando avanti. Recentemente ho lanciato il mio sito, www.petrabelliti.com (ancora in fase di perfezionamento) dove offro servizi quali educazione sui vini italiani, eventi, viaggi e anche consulenze a ristoranti per quanto riguarda la carta dei vini e/o il training del personale di sala. Il mio obiettivo finale è quello di continuare ad essere un’ambasciatrice del vino italiano, della fantastica biodiversità che l’Italia offre – unica al mondo – attraverso l’educazione del consumatore finale e degli addetti alle vendite.

Foto scattata durante una delle mie classi online – Mastercalss Brunello – con un gruppo di studenti di San Diego

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