Per il nostro appuntamento con l’Edit questa settimana abbiamo due insider guide d’eccezione: Flora Sazio e Mirta Rabiony stiliste e fondatrice del brand Sartoria Nomade.

Profondamente innamorate della loro città ci accompagnano in una Napoli vista con gli occhi femminili e raffinati di due creative amanti del bello. E già dalle prime righe si percepiscono i mille colori di Napoli.
Buona lettura
Claudia Gatti

Non si può parlare di Napoli senza parlare del Golfo: l’essenza stessa della città dove l’azzurro del mare e del cielo si incontrano creando ogni giorno uno spettacolo diverso in cui il Vesuvio, immobile, diventa protagonista indiscusso regalando un panorama famoso in tutto il mondo.

I napoletani sono attratti dal mare come una calamita, sia in estate che in inverno. Fare una passeggiata in riva al mare è un rito che rilassa, distende, riconcilia con la città.

E poi in mare si trova anche uno dei sette castelli di cui Napoli si vanta, in particolare il più antico della città: Castel dell’Ovo. Di epoca normanna, risale alla seconda metà del XII secolo e sorge sull’isolotto di Megaride. Durante l’estate le pendici di questo pezzo di storia diventano un democratico lido balneare, ospitando gare di tuffi fra scugnizzi e partite di carte tra anziani habituè, abbronzati tutto l’anno.

Mare che rilassa dicevamo ed infatti non è un caso se una delle zone più suggestive della città, Posillipo, ha il nome che deriva dal greco “Pausilypon” e che letteralmente significa “che fa cessare il dolore”.

Qui troviamo anche l’isola della Gaiola, un’area marina protetta nonché un’area archeologica sommersa, in cui si fondono elementi vulcanologici, archeologici e biologici.


Ma Napoli è anche i suoi stretti vicoli, i suoi panni stesi, le botteghe di quartiere che sembrano totalmente immuni alla globalizzazione e alla gentrificazione. Perdersi nel Centro Antico vuol dire ritrovarsi probabilmente nell’ultima città Europea ad aver conservato la sua anima più profonda.

E perdendosi ci si può anche imbattere in meraviglie a cielo aperto come il murales di Banksy situato in piazza Gerolomini…

…o in meraviglie un po’ più nascoste, come lo stupefacente “Cristo velato” di Giuseppe Sanmartino, custodito all’interno della Cappella Sansevero e famoso in tutto il mondo per la prodigiosa “tessitura” del velo marmoreo.

E poi la superstizione, quel mix di sacro e profano che a Napoli trova il suo culmine nel Cimitero delle Fontanelle, un ex-ossario di più di 3000 mq. e che contiene i resti di un numero imprecisato di persone. Il cimitero è noto perché quì si svolge il rito delle “anime pezzentelle”, ossia l’adozione e la cura da parte di un napoletano di un determinato cranio di un’anima abbandonata (detta appunto capuzzella) in cambio di protezione.

 

Non ultimi il MANN, il più importante museo archeologico al mondo per quanto riguarda l’arte romana, e poco fuori Napoli gli scavi di Pompei, che non hanno di certo bisogno di presentazioni, per respirare un po’ più in profondità tutta la storia di cui Napoli è così pregna.

 A Napoli con Sartoria Nomade

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Flora Sazio & Mirta Robiony

MIRTA ROBIONY

Nata in Italia, Mirta ha sviluppato la sua estetica sin dalla giovane età grazie ai suoi genitori, appassionati di antiquariato e collezionisti d’arte.
A diciannove anni si trasferisce a Roma con l’obiettivo di studiare fashion styling e tre anni dopo si diploma con lode all’Istituto Europeo di Design.
Ha assistito vari stylist per Vanity Fair, Esquire e per la Milano Fashion Week.
Attualmente lavora tra Roma e Napoli come fashion stylist freelance e docente di styling presso l’Istituto Europeo di Design e l’Istituto Superiore di Design. Ha co-fondato Sartoria Nomade insieme a Flora Sazio nel 2020.

FLORA SAZIO

Dopo aver conseguito il diploma in Arte del Tessuto presso l’Istituto Statale d’Arte di Sorrento si laurea in Fashion Design all’Istituto Superiore di Design di Napoli. Nel 1994 vince il concorso nazionale per stilisti emergenti “Creativity”. Si trasferisce in Toscana dove comincia la propria attività di stilista in una azienda manifatturiera che crea e produce linee jeans. Qui acquisisce anche il ruolo di Product Manager con la responsabilità dell’intero processo creativo, dalla ricerca del tessuto al perfezionamento del capo. Seguono le collaborazioni con Ermanno Scervino e Just Cavalli. Nel 2001 rientra a Napoli dove insegna stilismo presso l’Istituto Superiore di Design, maturando così una grande passione per l’insegnamento che la porta a collaborare con l’Istituto ancora oggi. Nel 2003 fonda la “E-Design”, studio di consulenza stilistica e grafica con diversi brand in portfolio. Collabora ad eventi moda e sfilate in qualità di stylist e fashion coordinator. Negli ultimi anni collabora come Direttore Creativo per aziende di abbigliamento donna e ha co-fondato Sartoria Nomade insieme a Mirta Robiony nel 2020.

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