Ciao Italian Style Lovers, Prosegue la nostra rubrica #MYCLAHTTITUDE dove intervisterò delle persone che per me rappresentano ed esprimono la nostra “Attitudine Myclah”. Cos’è? È la naturale predisposizione al pensare positivo, all’azione concreta, alla voglia di far bene per generare il bello e buono.

La nostra ospite di oggi, Michaela K. Bellisario è una giornalista e scrittrice Italo-olandese che vive a Milano lavora con Io Donna il settimanale femminile del Corriere della Sera. Con lei scopriamo come la vita può sempre riservarci nuove possibilità se lo desideriamo veramente.
Buona Lettura
Claudia Gatti

– Michaela, la vita comincia adesso basta volerlo ed uscire dalla propria comfort zone. Questo il messaggio alla base del tuo ultimo libro ‘Felici a 50 anni’ libro scritto a 4 mani con Claudia Rabellino Becce. I 50 sono una golden age? 

Lo sono, se si vuole che lo siano. Lo sono soprattutto se si è lavorato su stesse per arrivare a questo momento. I 50, allora, possono essere davvero una golden age. Un’età di saggezza e consapevolezza. Dove sappiamo chi siamo e dove andiamo. Senza perderci in selve oscure o in emozioni “sturm un drang” tipiche dei thirties. Diventiamo la bussola di noi stesse. Teniamo l’asticella della nostra vita in mano. E non è poco anche perché questa età – e va detto senza vergogna – è anche un momento di forti cambiamenti: si conclude l’età fertile, le variazioni ormonali modificano il nostro corpo, entriamo in menopausa e in una sorta di soglia dell’invisibilità con figli ormai grandi e una carriera avviata. Paradossalmente in questo nuovo tempo della nostra vita è ancora il tempo delle domande. Ora sono qui e dunque come desidero viverlo?   


– Dopo gli ‘anta’ la vita ti ha riservato grandi dolori ma anche l’opportunità di rinascita. Quanto ti è stato d’aiuto condividere le tue sofferenze e sapere di poter essere d’esempio per tantissime altre donne? 

I dolori servono per rafforzarsi e, purtroppo, fanno parte della vita. Il problema è che non siamo mai preparati ad affrontarli quando ci piombano addosso. Mia figlia Carolina è venuta al mondo per poi morire venti ore dopo la nascita.

Non ho più avuto figli.

C’è un prima e un dopo in questa tragedia. Una Michaela che era e una Michaela che è adesso. Ho scritto un libro – si intitola Parlami di lei – per far conoscere il lutto perinatale. Purtroppo se ne parla poco nei media, al cinema, alla tv.  C’è un forte tabù intorno alla morte, ancora più enorme se si tratta di bambini. Non se ne parla neppure nei corsi pre-parto o tra amiche. Si vive e basta. Ti capita e lo choc è così grande che hai bisogno di urlarlo il tuo dolore. Ed è quello che mi è capitato. Moltissime donne mi hanno scritto: “Michaela hai raccontato la mia storia”.

– Con i tuoi lavori come scrittrice e giornalista e come ambassador per Caractere indaghi a fondo l’universo femminile e tratti tematiche importanti come l’empowerment femminile e la parità di genere. Quali cambiamenti e progressi effettivi vedi nella società per rapporto a questo? 

Sono più i progressi che le marce indietro, per fortuna. L’elezione di Kamala Harris a vicepresidente degli Stati Uniti è un segnale magnifico. Però, allo stesso momento, resistono forti sacche di pregiudizio. Di recente un professore universitario milanese della Statale è finito nell’occhio del ciclone per aver scritto sulla sua pagina Facebook un post odioso proprio su Kamala Harris sottolineando “che se vai a letto con gli uomini giusti e ammanicati allora puoi anche fare da spalla a un uomo affetto da demenza”. C’è molta strada da fare. Una pagina satirica di Wikipedia ha segnalato tutte le volte in cui in una notizia si parla di una donna senza farne il nome. Con un uomo non accadrebbe mai. Nessun giornale scriverebbe mai: “Un uomo alla guida della tal banca”. Però sì, con Caractere e Claudia Rabellino Becce, con cui abbiamo scritto “Felici a 50 anni”, siamo felici di aver dato vita a una serie di talk per dar forza all’empowerment femminile. Abbiamo intervistato donne eccezionali. Donne toste e felici. Come l’architetta del paessaggio Isadora De Pasquale che, durante, il lockdown, ha realizzato la sua idea di verde urbano: anche un vaso di fiori nel terrazzino è in grado di dare nuova linfa a una persona.

– Sei una delle maggiore esperte di storia e attualità della casa reale inglese ed hai anche un seguitissimo podcast ‘God save the Queen – Notizie royal’ . Raccontaci di questa tua passione. 

La passione è iniziata in redazione, a iO Donna, dove lavoro. C’era una caporedattrice così appassionata della regina Elisabetta che ha iniziato a farmene scrivere quasi ogni giorno sul sito web del magazine. Alla fine me ne sono innamorata anch’io. La sovrana britannica è un mito, una leggenda, ha battuto ogni record esistente al mondo, e in questo secolo. Una figura leggendaria. Ora curo una rubrica quotidiana, sempre sul web, dedicata ai look delle royal. Si chiama il Royal look del giorno. E mi dà soddisfazione. É una pagina molto vista. Segno che le Kate Middleton, le Maxima d’Olanda e le Letizia di Spagna si possono considerare ornai delle vere influencer. Il podcast si intitola invece God Save the Queen, e riprende – com’è noto – l’inno nazionale britannico. E’ condotto con stile radiofonico insieme a una collega da Londra, Emily Stefania Coscione. Ogni settimana intervistiamo esperti royal sul tema della settimana. Siamo partite in pieno lockdown e siamo arrivate a 300 mila download. La nostra intervista ad Antonio Caprarica su Harry e Meghan Markle e su Kate regina è stata ripresa addirittura dai tabloid britannici.

 L’Italia è il tuo paese ma hai origini olandesi da parte di mamma. Raccontaci se e come questo abbia inciso nella tua educazione come figlia femmina e nella tua mentalità? 

Per anni mi sono chiesta perché fossi anche metà olandese. L’ho capito quando ho incontrato mio marito Pete, che ho conosciuto proprio in Olanda, a Rotterdam. Era un cerchio che in qualche modo si chiudeva. Sono fiera delle mie doppie origini perché sento che la mia famiglia mi ha cresciuta con una doppia mentalità offrendomi il meglio delle due culture. E, poi, quando mi conviene sono “italiana” e viceversa “olandese”. Di certo, quando il premier olandese Rutte voleva negare gli aiuti agli italiani non mi sono sentita fiera del Paese. E, infatti, poi, con i miei familiari olandesi abbiamo litigato piuttosto pesantemente sulla questione.  

 Sai che MYCLAH è un portale di Moda e Lifestyle. Tu che rapporto hai con la moda? Quali capi non possono mancare dal tuo guardaroba ? 

Mi sono occupata di moda a lungo fino a dieci anni fa. E, per la moda che corre veloce, mi sembra un secolo fa. Sono riuscita a vedere l’ultima sfilata di Ferrè, Prince da Donatella Versace per un after show, le sfuriate di Giorgio Armani al termine delle sfilate e le sue conferenze stampa nel backstage in cui era sempre senza voce. Ora tutto sta cambiando, ma è un modo interessante, proiettato sempre verso il futuro, forse tra i pochi che capta i segni del costume. Io adoro i tacchi e i jeans. Ogni combinazione segue questi due elementi.

– Ti lasciamo chiedendoti che progetti hai per il prossimo futuro. 

Ho appena scritto un romanzo. La protagonista è una royalwatcher innamorata della regina Elisabetta e gelosa di Meghan Markle…  La mia agente lo sta vendendo proprio in questi giorni. 

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